lunedì 21 dicembre 2009

Evviva la Radio!

Ciao a tutti,
si lo so cosa vi state chiedendo! Come mai questo pseudo-blogger non ha scritto un post sull' aggressione subìta da Silvio Berlusconi (e le sue conseguenze) domenica 13 dicembre? La risposta è semplice: "non me ne frega un cazzo!". E' un episodio isolato di uno squilibrato che ha coinvolto un personaggio pubblico. Molto più vergognoso è il fatto che molti politici e giornalisti-servi hanno approfittato dell' episodio per sparare cazzate in TV e sui giornali. E chiudo qui!!
Oggi vi voglio parlare di un mezzo di comunicazione che sta perdendo la sua importanza: la radio. L' ispirazione mi è venuta quando, di recente, ho visto il film "I love Radio Rock"; un capolavoro! Ora l' idea di parlare attraverso un microfono, essere solo una voce nelle frequenze, poter condividere con tanta gente le proprie opinioni e ascoltare insieme della buona musica, per me è sempre stato un sogno nel cassetto. Quando avevo 11/12 anni mi mettevo con il registratore e il giradischi e mi improvvisavo speaker, registrandomi sulle cassette (non esistevano i cd) e mettendo su i dischi di canzoni varie. Dagli anni '50 in poi la radio è stato il mezzo di diffusione migliore per tutti i miti che noi conosciamo: da Elvis a Jerry Lee Lewis, dai Beatles ai Rolling Stones, da Luis Armstrong a James Brown ai Doors e tanti tanti altri. Nel film "Good Morning Vietnam" un dj (interpretato magistralmente da Robin Williams) risolleva il morale delle truppe con programma radiofonico comico ed anticonformista al ritmo della migliore musica rock di fine anni '60. Per decine di anni la radio è stata trampolino di lancio di tanti cantanti e anche di personaggi famosi tipo Corrado che presentava "La Corrida", Gerry Scotti, Fiorello, Linus, Albertino e la Gialappa's Band. E' stato lo strumento di informazione in tempo di guerra e anche quello che ha subìto più tentativi di censura nella storia della comunicazione; basti pensare che molti retrogradi consideravano il rock la "musica del diavolo" o addirittura molti dj erano l' anticristo in persona solo perchè in onda parlavano di sesso o usavano un linguaggio un po' scurrile (ogni tanto partiva qualche "vaffanculo"). Ma erano comunque libere.
Ora le cose sono molto cambiate, tutte le stazioni radiofoniche sono piene di pubblicità (se vogliono sopravvivere devono fare così) e spesso le case discografiche obbligano le radio a mandare le canzoni dei loro protetti anche se fanno cagare (vedi Giusy Ferreri, Marco Carta ecc..), tanti inutili del mondo dello spettacolo diventano speaker (tipo Platinette) anche se non sanno neanche la differenza tra mixer e microfono. Ma qualcosa di buono ancora c'è!
Su Radio105 dalle 14 alle 16 dal lunedì al venerdì va in onda "Lo Zoo di 105" il programma più dissacrante della moderna radiofonìa: 5 "cattivi" ragazzi oltre la trentina intrattengono per due ore gli ascoltatori a suon di sketch comici, scherzi telefonici, insulti a politici e parassiti della società, buona musica e tanto divertimento condito dal loro linguaggio che è sì volgare, ma è esattamente quello che noi usiamo tutti giorni. E' comunque un programma "vero e libero", ma anche scomodo (lo dimostrano le querele prese) che a suo modo dice sempre la verità. Quindi continuate così! Anche Ringo con la sua Virgin Radio merita comunque un applauso perchè è l' unico che ci permette di ascoltare della buona musica rock in tutte le sue sfumature (classic, alternative, extreme ecc...). In questi tempi nefasti formati da reality, fiction insulse, informazione finta e programmi dove o si litiga o si piange, vorrei che la radio potesse essere ancora la nostra scialuppa di salvataggio verso un futuro migliore, ma credo che abbia bisogno di un sostanziale aiuto di Mr. Internet. Beh! La speranza è l' ultima a morire.
Ci sentiamo bio-presto...con i miei "specialissimi" auguri di Natale

Nessun commento: