mercoledì 23 settembre 2009

I "Videogames" parte 1

Ciao a tutti,
fin dall' età di 8 anni, i videogiochi hanno dato un contributo significativo alla mia formazione. Forse è per questo che sono così svalvolato!
A quell' età mi ricordo che c' erano delle consolle che al centro aveva una manopola, con la quale si selezionava il gioco. Il più famoso?...I due bastoncini che giocavano a tennis: una linea bianca tagliava lo schermo a metà, due linee di 3cm ognuna sulla sua metà di campo e la pallina quadrata. Non ricordo se si muovevano anche in orizzontale, ma in verticale sicuramente si. Il sonoro era questo: TIC.....TIC....TIC....TIC....TIC....TIC.... e quando usciva la pallina UUUUUH! Solo che il suono usciva in maniera morente tipo un sirena con le pile scariche. Bellissimo!
Poi con l' arrivo dei computer tipo il Commodore, l' MSX e lo Spectrum insieme con le consolle dell' Atari le cose cambiarono. Anche nei bar i videogiochi più in voga erano: il Pac-Man, il Donkey-Kong, Space Wars, la Formula1, Arkanoyd e le Olimpiadi. Su questi ultimi 2 vorrei spendere due parole. Arkanoyd (non so se scrive così!) era quella navicella con la pallina che doveva distruggere un muro fatto di svariati mattoni di diversi materiali. Dai mattoni uscivano delle lettere che, se le prendevi, modificavano l' assetto della navicella (più lunga, più corta, che spara) o rallentava la pallina, o te ne dava altre 2 in più ed, raramente, ti faceva passare al livello successivo (nella maggior parte dei casi per prendere questa lettera, perdevi la pallina e morivi). La cosa brutta era che, se ti trovavi per troppo tempo nello stesso schermo, la pallina cominciava a sclerare e correva alla velocità della luce (fatalità quando c' erano i mattoni dorati indistruttibili), diventava imprendibile e la partita finiva. Che nervoso! Quanti pugni sullo schermo ho tirato! Le olimpiadi invece erano troppo divertenti: c' era sempre l' omino con i baffi e la canotta blu che faceva tutti gli sport di atletica possibili. Era un campione di Trentathlon! Solo una cosa non capivo: -Come mai quando lanciava il giavellotto troppo alto, cadeva un lampadario? Lo stadio non era all' aperto? Son misteri eh!
Col passare del tempo la tecnologia avanzava ed arrivò l' era dei "Picchiaduro". I condottieri di questa categoria erano: per i giochi con lo schermo a scorrimento e con una trama abbiamo Double Dragon, mentre per quelli di solo combattimento abbiamo Street Fighter. Il primo è stato senza dubbio il gioco più violento della seconda metà degli anni '80: c 'erano questi due amici (uno biondo e l' altro castano) che per trovare la ragazza rapita dal "cattivo col mitra", si aggiravano per la città menando chiunque fino alla sconfitta del boss finale. E poi? Dovevi combattere all' ultimo sangue con il tuo amico per contenderti la ragazza. Che tristezza! Non si può porre fine ad un' amicizia per una sgualdrinella che tralaltro aveva le tette rifatte e si sarà fatta sbattere da tutta la banda che l' aveva rapita.
Con Street Fighter iniziò il periodo dei cambattimenti uno contro uno. Il primo non era un granchè, ma il secondo riscosse un notevole successo. Il motivo fu perchè aggiunsero nuovi personaggi ormai diventati storici. Oltre ai soliti Ryu e Ken ci sono: Guile il marines che si pettinava come una piattaforma, Dhalsim l' indiano che si allungava, Chun-li la cinesina bastarda, Zangief il russo wrestler, E.Honda il lottatore di sumo, Blanka l' animale verde coi capelli arancio che mordeva e scaricava elettricità, Balrog il pugile, Vega lo spagnolo con l' artiglio, Sagat il campione di muai-tay ed infine il generale M.Bison che diventava un missile infuocato. Personaggi meravigliosi che hanno dato vita a battaglie memorabili.
Altri videogames hanno, successivamente, segnato un' epoca, ma ve ne parlerò nel prossimo post.
To be continued...
Ci sentiamo bio-presto

giovedì 17 settembre 2009

Indice d' ascolto: balle colossali

Ciao a tutti,
la televisione italiana si sta avviando verso l' autodistruzione. Praticamente è quasi morta.
La mia opinione sulla nostra televisione ormai la sapete: è una schifezza totale. Siamo invasi da reality, quiz insulsi, fiction sempre uguali e film ripetitivi. Per quanto riguarda l' informazione abbiamo tutti i telegiornali che sono al servizio del padrone: l' asfaltato, voglioso e pluriindagato presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ormai arrivato a possedere 6 televisioni (oltre a possedere le veline). Gli unici programmi che fanno ancora della sana informazione sono praticamente tre: Anno Zero, Report e Ballarò; i quali sono continuamente boicottati dai vertici della Rai perchè danno fastidio all' imperatore Silvio I.
Ma perchè tanti programmi di merda sono ancora in onda? Per esempio il Grande Fratello è giunto alla sua decima edizione, l' Isola dei Mezzi-Famosi prosegue ancora, Amici, Uomini&Donne (tradotto in Froci&Mignotte), X-Factor ecc...! Come fanno certi programmi ad essere seguiti? Semplice! Guardano l' "indice d' ascolto". Cioè calcolano quante persone in quel momento hanno il televisore sintonizzato su quel canale e presumono che lo stiano guardando. Ho detto "presumono", che non vuol dire che lo stanno seguendo. Infatti succede spesso che si ha la TV accesa, ma si sta facendo un' altra cosa. O quando si fa zapping, si passa da un canale all' altro (come a Venezia) e comunque ti soffermi un minuto per vedere cosa stanno trasmettendo. Così facendo loro ti calcolano come un ascoltatore interessato e tu, senza saperlo, diventi un punto in più di share. Ma non vi sembra una stronzata? A me pare proprio di sì!
Perchè invece dell' ascolto non calcolano l' "indice di gradimento"? Fanno dei sondaggi sulle trasmissioni e chiedono alla gente un' opinione. Questa sarebbe una forma di democrazia. Ovviamente le persone incaricate di fare questi sondaggi dovrebbero essere imparziali (cosa quasi impossibile in Italia) e non prendere esempio da quelli politici. Secondo me i risultati sarebbero molto diversi da quelli dell' ascolto. Per questo motivo non credo che l' indice di ascolto sia direttamente proporzionale a quello di gradimento, ma che siano due cose completamente diverse. E' chiaro che questa prova non l' avremo mai, perchè porterebbe alla conclusione di troppe trasmissioni e ci troveremo con 5 canali che trasmettono a rotazione tutti i film di Totò e Bud Spencer&Terence Hill 24h su 24. Beh! L' idea non mi dispiacerebbe!
Ci sentiamo bio-presto.

mercoledì 9 settembre 2009

Mostra del cinema di Venezia

Ciao a tutti,
ieri, 8 settembre, sono andato con mia moglie Stefy alla 66° Mostra del cinema di Venezia. Il motivo? Verso sera sarebbe arrivato nel Red Carpet niente popò di meno (cioè la stessa quantità delle altre volte) che George Clooney. Cooosaaaa? George Clooney? aaaaaaaaaah! Mammammiaaaaaaaa! Quanto è bello! Quanto è figo! E' troppo affascinante! Io lo amo alla follia!
Queste più o meno sono le reazioni delle ragazze quando apprendono la notizia del suo arrivo al Lido di Venezia. Domanda per queste ragazzine: -Per caso sapete per quale motivo George è a Venezia?- Ovviamente non lo sanno. Non sanno che è venuto a presentare un film e nemmeno il titolo del film. Per questo le ho definite "Quaglie", perchè il loro quoziente intelletivo è pari o inferiore a quello del simpatico pennuto.
Siamo arrivati nelle zona del tappeto rosso intorno alle 14, c' era un sole splendente, un caldo velenoso e mi sono trovato di fronte a questo scenario: una schiera di quaglie appollaiate davanti con le coperte per terra e gli ombrelli per il sole, poi si erano attrezzate con delle scalette per salire al momento dell' arrivo del Dio-greco George. Penso fossero appostate dalla mattina. Ma a che ora arrivava l' attore? Ve lo dico io: intorno alle 19! Ma stiamo scherzando? Non è un concerto di una famosissima band internazionale! Secondo voi vale la pena aspettare più di sette ore sotto il sole, per vedere uno che sta lì per 10 minuti e poi scompare? Non credo proprio!
Il tutto era saggiamente contornato dal gossip che Clooney avrebbe sfilato con la sua nuova compagna, la velina Elisabetta Canalis, quindi anche questo ha attirato l' attenzione. Si sa che siamo un paese che vive di gossip, reality e calcio. Tutto questo è stato molto deludente, perchè è stata completamente ignorata la presenza di un bravissimo attore come Ewan McGregor ed il film non viene pubblicizzato in modo corretto (per la cronaca il film si intitola "The Man Who Stare at Goats" di Grant Heslov). Inoltre George Clooney viene osannato per essere un bell' uomo e non per la sua bravura (ricordo il premio Oscar per Syriana) che in più di un' occasione ha dimostrato. Della Canalis non dico nulla perchè si sa già tutto dalle varie riviste di gossip (gran bella strappona però!).
Grandiosa in questi giorni la sfilata sul tappeto rosso di personaggi molto importanti come Valeria Marini, Simona Ventura, Afef, Briatore e la Gregoraci, tutta gente che non ha mai fatto un cazzo per il cinema e viene a Venezia solo per farsi vedere. Per questo il film di Erik Gandini dal titolo "Videocracy- Basta Apparire" è, purtroppo per noi, un quadro molto veritiero sul nostro paese.
Concludo con un saluto affettuoso al grande Mike Bongiorno scomparso proprio ieri:
Ciao Mike, ovunque tu sia porterai sempre la tua "Allegria"!
Ci sentiamo bio-presto

giovedì 3 settembre 2009

I "Cattivi" del cinema

Ciao a tutti,
eccomi ritornato dalla meritatissima settimana di ferie che mi sono fatto in Toscana. Bella vacanza, ma ve ne parlerò un' altra volta.
Si sa che un bel film, per essere tale, ha nei protagonisti un aspetto determinante. I personaggi devono essere carismatici, affascinanti e soprattutto devono rimanere nelle mente dello spettatore anche nei giorni successivi alla visione del film. Nei cinema più classici i protagonisti sono sempre i soliti: il buono, la ragazza del buono, gli amici del buono (sempre in difficoltà), il cattivo e la banda del cattivo. Ovviamente, senza un bravo cattivo la storia non decolla perchè è lui che crea le situazioni di tensione, è lui che fa incazzare il buono e senza di lui non ci sarebbe il classico duello finale. Negli ultimi anni però c'è stata la metamorfosi del pubblico nei confronti del cattivo; nel senso che invece di essere odiato, veniva tifato dagli spettatori. Il culmine di questa di questa trasformazione si è raggiunto con la più completa consacrazione del "Joker" interpretato magistralmente dal compianto Heath Ledger che è diventato più amato di Batman.
Per questo, nel post odierno, voglio ricordare alcuni dei grandi "cattivi" che hanno popolato il grande schermo (come sempre a mio modesto parere):
Darth Vader: come dimenticare il mitico Lord Fener di Guerre Stellari (originale è Vader) con il suo casco e mantello nero e con la sua asma cronica; mi sa che non usava il Ventolin.
Alien: é vero che parlava poco e sbavava tanto, ma di sicuro un essere con acido al posto del sangue è un capolavoro di originalità. Non credo fosse donatore Avis.
Predator: questo alieno con i capelli come Gullit ha avuto il grande merito di riempire di mazzate Schwarzenegger (che in quel periodo era invincibile) per poi farsi saltare in aria senza lasciare al protagonista la soddisfazione di batterlo.
Terminator: forse l' interpretazione più espressiva di Schwarzy. Per non parlare della difficoltà nel pronunciare le tantissime battute. Una -" Sarah Connor?"-.
Spectre: la temibile organizzazione criminale acerrima nemica di 007 James Bond interpretato da Sean Connery. Il capo era quello che non veniva inquadrato in faccia, ma aveva sempre il gatto bianco in braccio. Forse la faccia era piena di graffi!
Clarence Boddicker: in pochi ricordano il capo banda nella vecchia Detroit nel superbo Robocop. Lo voglio ricordare solo perchè era un criminale di vecchio stampo: cattivo, spietato e carogna. Inoltre uno dei pochi antagonisti che indossava gli occhiali.
Sanchez: il cattivo di 007 Vendetta Privata interpretato da Robert Davi. Un attore che ha fatto sempre ruoli da cattivo a causa della sua faccia butterata. Meritava di essere nominato.
Castor Troy: il criminale di Face/Off impersonato sia da Nicolas Cage che da John Travolta. In entrambi i casi un riuscitissimo mix di malvagità e simpatia.
Le Chiffre: il grandioso banchiere della mafia in 007 Casinò Royale. L' unico che sia riuscito a battere Bond a poker. Bellissima la particolarità delle lacrime di sangue.
Anton Chigurh: straordinario sicario interpretato da Xavier Bardem in "Non è un paese per vecchi". Giustamente premiato con l' Oscar questo personaggio è l' emblema della cattiveria unita alla genialità che solo i fratelli Cohen riescono dare ai loro protagonisti. Il killer è terrificante in tutte le sue parti ( a partire dalla capigliatura) e rimane impresso nella mente per parecchio tempo. Il film potrà non piacere, ma lui saprà conquistarvi.
Sono tantissimi i cattivi che si potrebbero citare e forse nei post futuri riprenderò (con la telecamera) l' argomento.
Ci sentiamo bio-presto