mercoledì 6 luglio 2011

Ridatemi Mel Gibson

Ciao a tutti,
perchè mai i registi con talento ed originalità, si devono quasi sempre mettere in un angolo?
Ho detto "quasi sempre" perchè, e per fortuna, abbiamo ancora dei registi in gamba che riescono a fare dei gran film, senza tanto bisogno di effettoni speciali o della computer grafica o del 3D. Un nome su tutti: Clint Eastwood.
Torniamo invece a parlare del protagonista di questo post.
Mel Gibson è un personaggio che ho sempre ammirato e che ho sempre considerato molto in gamba. Esclundendo il notevole aspetto fisico (per 10 anni è stato considerato il sex-symbol numero 1 al mondo), l'ho sempre seguito nella sua carriera di attore ed anche in quella di regista.
E' chiaro che le sue scelte cinematografiche erano in sintonia con la mia tipologia di film preferiti (fantascenza, azione), comunque quasi tutti i suoi film, mi sono piaciuti.
Chi non ricorda il guerriero solitario di Mad Max o il nevrotico poliziotto Martin Riggs di Arma Letale e l' eroe scozzese William Wallace?
Personaggi che solo una "faccia da schiaffi" come quella di Mel Gibson poteva interpretare. Senza dimenticare dei film, a mio avviso, sottovalutati dove il nostro ha comunque fatto la sua "porca" figura: ad esempio la commedia western "Maverik", il cupo "Payback" e il visionario "The Million dollar hotel" di Wim Wenders.
A questi si devono però aggiungere anche altri film che, per essere sinceri, sono abbastanza brutti: parliamo ad esempio di "Ipotesi di complotto", "Amore per sempre" ed il più recente "Fuori controllo". D' altronde nel lavoro dell' attore il rischio di qualche flop è elevato (nel caso dei cinepanettoni il rischio di flop è garantito).
Poi invecchiando ha dimostrato di riuscire a passare da ruoli molto seri e drammatici come ad esempio in "Signs" di Shyamalan, a personaggi incredibilmente divertenti come il Nick Marshall di "What Women Want". Quindi la versatilità dell' attore è fuori discussione. Il fatto che anche fuori degli studios sia un pazzoide che a volte si ubriaca o che, durante le riprese, fa scherzi in continuazione (dichiarazioni di Julia Roberts che era sfinita proprio dal burlone Mel), mi è entrato ancora di più in simpatia.
In passato non avrei mai pensato che sarebbe diventato un regista, a mio parere, geniale. Evitando di parlare di "Braveheart", che sarà per sempre il suo capolavoro (ed anche perchè ci vorrebbe un post a parte), mi volevo soffermare su 2 suoi film che mi hanno completamente conquistato.
Il primo è "La passione di Cristo": kolossal che racconta le ultime ore di Gesù fino alla sua morte sulla Croce. Il film, oltre ai notevoli incassi, ha avuto parecchie critiche per l' eccesiva violenza della scene e per dei messaggi di antisemitismo che Mel Gibson avrebbe voluto lanciare. Critiche assolutamente infondate perchè sono frutto di una valutazione superficiale del film. La violenza rappresentata è dovuta al fatto che il regista ha voluto essere fedele il più possibile alla realtà dei fatti: nel senso che se si subisce una frustata con il gatto a nove code, non penso che venga fuori solo il segno rosso sulla schiena, ma credo che esca anche un bel po' di sangue. In quei tempi le torture erano mostruose e non credo proprio che quelle inflitte a Nostro Signore siano state una cazzatina. Chissà perchè se qualcuno fa vedere e racconta le realtà, la gente lo critica? Mah!
Le critiche mosse a Gibson etichettandolo come antisemita non meritano neanche una replica. Alla fine si sono ritorte contro chi le ha fatte, visto che ha spinto la gente ad andare al cinema alimentati anche dalla curiosità. Il film in sè stesso è molto ben curato, in alcuni momenti straziante, mai banale e decisamente originale l' idea di usare l' aramaico antico come lingua. Anche stavolta, Mel aveva fatto centro.
Il secondo film è "Apocalypto". Ho trovato a dir poco geniale il modo in cui Gibson ha raccontato le vicende della civiltà Maya. Narra la storia del giovane Zampa di Giaguaro che da vittima sacrificale diventa il cacciatore. Tutto per tornare da sua moglie e suo figlio nascosti nel momento in cui il suo villaggio veniva attaccato da una potente tribù indigena. Il film, per la prima ora, ha un ritmo normale per poi partire in una corsa forsennata nella seconda parte. Credetemi, alla fine del film, io avevo il fiatone. Ottima la fotografia ed ancora una volta, l' uso dell' antica lingua maya (lo yucateco) ha dato al film quella marcia in più.
Anche qui le solite critiche per l' eccesso di scene violente. Che palle! E' storicamente provato che quelle civiltà praticavano macabri rituali sacrificali per calmare la sete di sangue dei loro Dei (nel film viene nominato Kukulkan).
Insomma, non capisco perchè Tarantino per i suoi film (che non sono proprio tutti baci ed amore) viene considerato un genio, mentre Gibson solo un violento. Pregiudizio, antipatia...boh!
Il prossimo progetto del regista sarebbe stato un film sui vichinghi (si vociferava con Di Caprio come protagonista). Per il momento, il progetto è accantonato a causa degli eccessivi costi di produzione (sembra che la Icon non possa sostenerli e nessuno si fa avanti per aiutare) sia per problemi di distribuzione. Non so perchè, ma io sento puzza di boicottaggio, non dovuto alla sua professione, ma per alcune vicissitudini private (è stato fermato per ubriachezza molesta, credo).
E' proprio un gran peccato che per valutare il lavoro di un artista, ci si faccia influenzare dalle sue vicende private (dove è libero di fare quello che vuole).
Purtroppo in mondo governato dal gossip, vince sempre la superficialità.
Dai Mel! Non mollare!
Ci sentiamo bio-presto

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