domenica 20 febbraio 2011

Essere Italiani orgogliosi, solo grazie a Benigni!

Ciao a tutti,
è l' argomento principale di questi giorni: la performance patriottica di Roberto Benigni al Festival di Sanremo. L' arrivo sul cavallo bianco sventolando il tricolore, 10/15 minuti di battute sui nostri politici e poi la spiegazione dell' inno di Mameli cantato nel finale dallo stesso attore premio Oscar. Eccezionale, appassionato, unico e coinvolgente!
Questo è Roberto Benigni. Ce lo aveva già dimostrato con la Divina Commedia. La sua grande passione nello spiegare le rime con grande trasporto e passione.
Niente da dire! Niente in contrario neanche sul suo compenso (si vociferava di 250.000€), diciamo che sono soldi ben spesi. D' altronde stiamo parlando di un artista che è un vero vanto per il nostro paese, stimato ed apprezzato anche nel mondo.
E allora? Cos' hai da obiettare questa volta, pseudo-blogger che non sei altro?
Beh! Lasciatemi dire come ho interpretato io l' intervento di Benigni:
sicuramente ha parlato una persona innamorata del suo paese, usando tutte le capacità che erano necessarie. Ricordo che Benigni è un grande attore quindi il pathos della spiegazione potrebbe anche essere considerata solo come una grande prova interpretativa (beneficio del dubbio, non è detto che sia la verità!). Ha sottolineato che i politici veri, che hanno fatto grande l' Italia, tipo Mazzini, Cavour...erano giovani quando si sono dedicati alla politica. Sono entrati che erano persone normali ed alcuni di loro ne sono usciti più poveri di prima. Questi erano uomini veri! Hanno fatto politica per cercare di migliorare il paese, non per un tornaconto personale o per evitare il carcere (come qualcuno che conosciamo). Nella parafrasi poi, Benigni non ha perso occasione di ridicolizzare il leader maximo della Lega Umberto Bossi spiegandogli della Vittoria "schiava di Roma" e non l' Italia. Ma come ormai sappiamo, Bossi non è mai stato un esempio di intelligenza (basta guardare il figlio che ha), visto che lui con la bandiera italiana ci faceva ben altro uso (ora non può più, però gli hanno messo il pannolone tricolore).
In poche parole, il rimprovero alla nostra attuale classe politica mi è sembrato piuttosto palese.
Ora, che età hanno quelli che ci governano? Come minimo hanno 40 anni in più dei sopracitati Mazzini e Cavour! Il vostro (non il mio) premier ha 74 anni ed è entrato in politica che ne aveva 60. Altri politici tipo Mastella, Castelli sono trent' anni che girovagano nel parlamento prendendo i nostri soldi. E cos'hanno combinato? Un beneamato cazzo! Il paese è sicuramente cambiato, ma in peggio! Disoccupazione, criminalità, razzismo, corruzione e chi più ne ha più ne metta!
E vogliamo parlare delle squallide presenze che c' erano in prima fila a Sanremo e che si sono alzate in piedi ad applaudire Benigni?
Cominciamo con il direttore della Rai Masi (detto Incompetenza Pura) che applaudiva con la faccia soddisfatta pensando: - "stavolta ho fregato Santoro! Sono riuscito a portargli via gli ascolti!"- Fatalità durante l' editoriale di Travaglio. Ma Rai 2 non fa parte della stessa azienda?
Poi c' era il ministro La Russa (detto La Rissa) che,visto che non era impegnato a picchiare giornalisti, faceva la standing-ovation a Benigni quando in realtà avrebbe dovuto starsene seduto e pensare un po' a vergognarsi.
Purtroppo Berlusconi non è potuto venire perchè quella sera aveva in programma un Bunga Bunga all' inaugurazione di una scuola media femminile.
Ed infine un commosso Gianni Morandi si asciugava le lacrime con le sue mani enormi, pronunciando le solite parole: "Grazie a Benigni, siamo orgogliosi di essere italiani!". Soprattutto perchè ha riesumato un Festival morto e sepolto da qualche anno. Poi ha svegliato la Canalis e Belèn (che si erano addormentate perchè non capivano Benigni) ed avanti con lo show.
Certamente Benigni ci fa sentire orgogliosi, ma non è lui quello che ci governa. Per festeggiare veramente i 150 anni dell' Unità d' Italia, dovremmo essere veramente uniti e mandare via in blocco tutti quei parassiti che, al momento, sono in Parlamento.
Ci sentiamo bio-presto

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