mercoledì 11 agosto 2010

Mi racconto un po'...

Ciao a tutti,
siamo alla vigilia del mio 35° compleanno. Bene, direte voi e "chissenefrega" aggiungete poi. Indipendentemente dal fatto che potreste essere più educati, il commento sarebbe anche giusto. Siccome questo blog è mio, decido io cosa scrivere e cosa dire; quindi se non siete d' accordo andate affanculo e leggetevi un altro blog.
- Ma Christian, non abbiamo detto niente!
- Come no? Avete detto e "chissenefrega"!
- Ma guarda che l' hai scritto tu sai?
- Non è vero! E' un complotto contro di me!
- Ma cosa dici? Sei sicuro di stare bene?
- Ti sembra che stìa bene? Secondo te, uno normale, scriverebbe questo dialogo tra sè e sè?
...mi sa che ho bisogno di vacanza!
Ho deciso di raccontarvi qualcosa di me, visto che da quasi 2 anni scrivo su questo blog, parlando di qualsiasi cosa nel bene o nel male, in salute e in malattia e prometto di amarti ed onorarti per tutti i giorni della mia vita, finchè morte non ci separi. Non sto bene oggi vero?
Sono nato in ospedale (e questa è già una buona cosa) nella simpatica cittadina di Schio in provincia di Vicenza, nella regione del Veneto, nella nazione Italia, nel continente Europa, nel pianeta Terra che fa parte dell' Universo. Sto peggiorando...aiuto!
Da neonato mi è nato un neo e quindi erano già due nascite da festeggiare, anche se non le ricordo particolarmente. Nel ridente paesino di Pievebelvicino (posto così ridente che anche i salici avevano i rami che andavano verso l' alto, i famosi "salici ridenti"), mi dilettavo a pisciare sopra il frigo quando la mamma mi cambiava il pannolino. So che ci tenevate a saperlo.
Sono stato sempre un bambino molto timido ed anche abbastanza pauroso. Una mezza sega...un seghetto praticamente. Alle elementari ero l' unico con il grembiulino lungo con i bottoni (episodio già citato in un post precedente), mentre gli altri avevano giacchettina con la zip. In pratica avevano l' apertura lampo...e la chiusura a tuono!
Alle medie, grazie all' incontro con il mio amico Raf e all' amicizia già consolidata con Davide detto "Dadde", la mia timidezza cominciò a farsi da una parte. Non sapevo dei problemi di droga della timidezza, anche perchè se "si faceva da una parte", non riuscivo a vederla. A parte questo, la mia demenza cominciò ad affiorare in modo molto concreto. E purtroppo anche irreversibile!
Dopo il trauma del primo anno delle superiori (all' agraria di Lonigo), stavo raggiungendo la consapevolezza di essere un totale idiota. A scuola andavo male, perchè la voglia di studiare era pari a quella di Berlusconi a farsi processare. Comunque dopo 7 anni di permanenza...nel senso che, a forza di stare lì, mi erano venuti i capelli ricci stile Vanoni...riuscii a diplomarmi con il minimo garantito (all' epoca 36/60°), e anche per anzianità acquisita.
Gli anni successivi all' insegna (non so che materia) del giardinaggio e dei festoni con gli amici. La demenza era ormai parte del mio DNA (Demenza Nata Autoctona) ed un incredibile bisogno di alcune vitamine: la F, la I, la G e la A. Unite le quattro lettere e vedrete cosa appare!
Ora sono felicemente sposato con una donna meravigliosa e paziente (anche se non è mai stata ricoverata in ospedale), lavoro in ufficio, scrivo libri e sparo cazzate in un blog. Sono un uomo arrivato? Assolutamente no! Tutto può migliorare o peggiorare...ma vivo alla giornata senza paure e senza tanto lamentarmi.
Questa è la frase che mi descrive: "Dico quello che penso e, purtroppo per voi, spesso non penso quello che dico!".
Ci sentiamo bio-presto

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