mercoledì 14 aprile 2010

Vinitaly

Ciao a tutti,
mi scuso per il ritardo con cui scrivo questo post, ma sono stato impegnato sia per lavoro che per altre cose delle quali spero potervi rendere partecipi al più presto.
Si, lo so! Appena lette le prime due righe il vostro commento sarà stato questo: - "Ma che impegni vuoi avere, è solo che non avevi voglia di fare un cazzo!-. E' probabile!
Veniamo a noi (e non su di noi, altrimenti ci eiaculeremo addosso), domenica scorsa sono andato alla fiera del vino a Verona, meglio nota come Vinitaly. Che spettacolo!
E' ormai diventata mia buona abitudine, da più di 10 anni, recarmi a questo straordinario evento. I primi anni, essendo più giovane e scapestrato, ci andavo solamente per bere gratis (avevo un amico che mi procurava i biglietti) ed ubriacarmi senza ritegno, ma negli ultimi anni la cosa divenne più seria. Infatti tutti questi assaggi cominciarono ad appassionarmi tanto che la voglia di bere andò sfumando, facendo subentrare il desiderio del "buon vino".
Come è organizzata questa fiera: ci sono diversi padiglioni (non auricolari) che si suddividono in regioni italiane, ogni regione ha un certo numero di espositori con relativi stand, si va nella regione interessata e si chiede di poter assaggiare uno o più vini a proprio piacimento. Tanti espositori hanno sul banco anche grissini, creakers, pane, formaggio grana che servono per captare meglio gli aromi del vino, ma molto più spesso per asciugare lo stomaco da tutto l' alcool che si tracanna. Si paga solo l' entrata e tutto il resto è gratuito.
Il primo anno che sono andato al Vinitaly (lontano 1995) mi sembrava di essere nel "paese dei balocchi" e, di conseguenza, sono tornato completamente ubriaco da non ricordarmi un cazzo. E così fu anche nei successivi 3-4 anni. Poi a forza di sentire parlare di vino (e grazie anche alla mia scuola di agraria), cominciai a dialogare molto di più con i produttori ed imparai le modalità di assaggio, a sentire i diversi aromi e retrogusti, ad imparare termini tecnici ed ad abbinare i cibi al vino. Incredibile direte voi, ma fidatevi che è così!
Negli ultimi anni, io ed il mio amico Davide (è giusto fare anche il suo nome) avevamo inventato il metodo migliore per godersi a pieno il Vinitaly, ma se pensate che ve lo dica...potete attaccarvi a questa gran fava! Che gentile che sono eh?
Vi dò comunque alcuni buoni consigli:
- se entrate al mattino, evitate la Sicilia (c'è tanta figa, ma i vini pestano molto)
- fate una tappa obbligatoria in Valpolicella per bere l' Amarone
- date soddisfazione agli espositori facendo loro qualche domanda (così imparate qualcosa)
- evitate i vini stranieri...fanno cagare (ricordo un Cabernet ghiacciato in California...bleah!)
- non esagerate con le grappe (max 5); nello stand della Nonino è pieno di figa
- se agitate il vino nel calice, fatelo in senso antiorario con mano leggera
- quando comincia la "ridarola" vuol dire che misura è colma ed è meglio fermarsi
- portatevi un trolley nel caso riusciste a scroccare qualche bottiglia
Se poi volete fare proprio i fighi usate questi termini: osservando un vino frizzante noterete una fila di bollicine unite tra loro in verticale, è il Perlage. Se cominciate discorsi tecnici, non scordate le forme di allevamento del vigneto ( i più comuni sono il Sylvoz, il Guyot, il Cordone Speronato e la Pergola). Per la fermentazione e l' invecchiamento del vino usate il termine Barrique che non è altro che la botte che lo contiene (qui potete chiedere che tipo di legno si usa).
Il Vinitaly è un' esperienza che consiglio a tutti almeno una volta nella vita, ma ricordatevi sempre questa regola: "Il Vino si beve con la testa e mai con lo stomaco".
Ci sentiamo bio-presto

PS: un grazie a mia moglie Stefania che, per non farmi rinunciare ad andare, quest' anno si è offerta di accompagnarmi. Grazie Amore!!

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